Omelia del Giubileo
Per questo ha una parola da dare, che arriva da Dio e per questo dice: “guai a me se non evangelizzassi”
Per questo ha una parola da dare, che arriva da Dio e per questo dice: “guai a me se non evangelizzassi”
Il vino non è un qualcosa di voluttuario, ma è il segno di chi si sente amato, di chi si sente non più devastato, non più abbandonato, che avverte questa gioia dello sposo che è questo Dio.
Giovanni Battista non è la soluzione, è però colui che ci fa una diagnosi. Non risolve il problema, ma te ne fa prendere coscienza, ti aiuta a dare un nome e un cognome al problema che oggi ti affligge e di cui forse non sei consapevole.
C’è questa luce che ti tiene in piedi, che non è razionale, che non è un’opinione, ma è una presenza, è la fede che comincia a brillare dentro di te.
Gesù Cristo ha voluto vivere dentro questa condizione debilitata e ferita ed è riuscito a fare in modo che nel suo Spirito la carne potesse vincere sé stessa.
Dio ti benedice, io sono sicuro! Questo lo dico io in nome di Dio: “Il Signore benedica te, e protegga te, e faccia brillare il suo volto su di te, faccia grazie a te, rivolga il suo volto a te e conceda pace a te”!
Dio ti ha benedetto! Credilo, è fondamentale che questo tu lo faccia; perché altrimenti è inutile che è arrivato il Natale, per te non si realizza, rimane una festicciola con le luminarie. Bisogna portare avanti questo mistero della incarnazione, cioè della concretizzazione di questa parola nella mia vita.
La celebrazione di questa notte riafferma non solamente l’annuncio cristiano, ma il desiderio che questo si realizzi in me.
Noi andiamo verso una sorpresa: Dio ci ama e ci sta aprendo questa grande arca, questa sorgente di ricchezza, di bene, di bello, di vittoria, di risurrezione anche dalle nostre morti, che ci opprimono. Si apre adesso un tempo nuovo.
Rallegratevi, non solamente perché Dio entra in contatto con la nostra esistenza misteriosa e non ci lascia nella creazione, ma perchè entra nella mia storia: non viene a farmi l’esame di coscienza per punirmi, ma scende nella mia storia per salvarla.