Insegnava loro come uno che ha autorità
Nella nostra vita abbiamo bisogno di un punto di riferimento, come Gesù ha il suo punto di riferimento.
Nella nostra vita abbiamo bisogno di un punto di riferimento, come Gesù ha il suo punto di riferimento.
Convertirsi non significa “fare il bravo”, ma cambiare opinione sulla propria vita. Credi alla verità che è Cristo, che è vivo in te, lui ti ama! Sei dentro questa realtà perché è la vita migliore che tu potessi avere.
Tu , insieme con Cristo, sei fondamentale per l’umanità intera, con tutte le fatiche, le problematiche, le difficoltà che hai. Hai un ruolo fondamentale e aver creduto questo fa si che venga generata la vita, il bene, la salvezza.
Per trasformare una creatura in figlio di Dio ci vuole una pastorale, un lavoro molto complicato che certamente deve essere illuminato nello Spirito Santo, ma esige una grande opera che è quella della Parrocchia e dei pastori.
I Magi sono dei sapienti, cioè persone che sanno vivere, intenditori, persone che sanno di tutto; sono tre, numero che indica la pienezza. Hanno visto una stella, una luce e l’hanno seguita. Si sono però resi conto che questa luce non è la sorgente della luce, ma che rende testimonianza alla luce.
Questa festa della famiglia di Nazareth ci dice che la vita umana così com’è non basta, va modificata attraverso un’iniziale conversione che consiste nel cogliere che nel Vangelo c’è una verità e questo ci porterà ad intraprendere un cammino di assimilazione permanente.
Per poter essere testimoni credibili dobbiamo fare un’esperienza, ricordare quando qualcuno ci ha inviato, ci ha parlato, ricordare come nata questa fecondità, che cosa ti è successo, come hai contemplato questo parametro che è Cristo, come tu stai interpretando la tua vita.
Anche noi abbiamo avuto i nostri “angheloi”, gli angeli. Un annunciatore, un testimone, qualcuno che ti fa presente che ci sia questo Dio di cui parlano, il quale a un certo punto viene a bussare proprio alla tua vita, ti palpita il cuore e ti accorgi che c’e qualcosa di bello che sta succedendo. A chi ha fatto esperienza di Dio, è successo proprio questo.
Giovanni Battista deve preparare in noi il desiderio di avere un cuore nuovo, questo cuore nuovo che va verso le stelle.
La bellezza divina non è solamente la rettitudine morale di essere onesto, paziente, umile, ma anche una sana creatività, una laboriosità, una genialità che deve caratterizzare ogni campo dell’esistenza.