I GIGANTI della Terra Promessa – lettera ai ragazzi

27-04-2020 di Redazione

Carissimi bambini e ragazzi della Parrocchia di San Bernardo,

ci siamo lasciati l’ultima volta con le splendide esperienze della Pasqua che abbiamo celebrato nelle nostre case. Ci sono arrivati tanti racconti, disegni e foto. Chissà, forse un giorno potremo pubblicarli per tenere a mente questo tempo così speciale che abbiamo vissuto con la nostra famiglia di San Bernardo.

Ci raccomandiamo, se qualcuno non avesse ancora raccontato le cose più belle della propria Pasqua, e ne avesse voglia, è ancora in tempo per condividere con tutti noi le vostre esperienze. Sarebbe bello che tutti i componenti della famiglia raccontino qualcosa!

Per quanto ci riguarda noi vogliamo continuare a camminare con il popolo d’Israele, che dopo i 40 anni nel deserto, finalmente arriva in prossimità della terra che il Signore aveva promesso loro, pensando con ragione che il loro viaggio potesse essere finalmente finito. In parte era così, in parte si sbagliavano: la terra era lì ma era abitata da molti altri popoli e andava dunque conquistata. Per preparare questa conquista furono inviati degli esploratori.

Mentre il popolo rimaneva in attesa nel deserto, questi percorsero in lungo e in largo la regione, e quando ebbero finito tornarono a descrivere la situazione.

Dissero a Mosè che la terra era splendida, un vero gioiello, fiumi cristallini che abbondavano di pesce, alberi rigogliosi e pieni di frutti; ne portarono anche alcuni al buon Mosè, che passandoseli tra le mani ormai stanche e tremolanti, poté osservare il compiersi della Promessa del Signore. La terra era lì, ma gli esploratori avevano il viso turbato, qualcosa non andava: la terra era certamente splendida e rigogliosa, ma i suoi abitanti erano apparsi di gran lunga superiori a loro, alti, prestanti, dei giganti! «Come si può conquistare una terra abitata da giganti?» (si domandavano l’un l’altro).

Cari bambini e ragazzi, proviamo a comprendere cosa sia successo a quei coraggiosi esploratori. Davanti ad una terra così splendida e ben curata, il popolo d’Israele, che era stato per lunghissimi anni schiavo degli egiziani e poi randagio nel deserto, aveva dimenticato il proprio valore! 

Il popolo non riusciva più a ricordare tutte le opere che Dio aveva realizzato in loro favore. Non ricordavano che avevano potuto affrontare persino la civiltà più grande e potente della loro epoca: gli Egiziani! Eppure, si sentivano soli, inadeguati, ed ebbero una gran paura! Tanto che quei piccoli popoli in confronto con l’Egitto gli sembravano enormi giganti che li avrebbero certamente schiacciati come formiche. Non ricordavano che il proprio valore non dipende dal proprio talento innato, ma lo si scopre davanti all’amore di Dio, che ci aiuta ad affrontare anche le situazioni più difficili.

Anche noi stiamo per entrare in un “tempo promesso”, un tempo in cui forse potremo ricominciare ad uscire dalle nostre case, ad avere amicizie, e ritrovare un po’ dei frutti che a causa di questo deserto non abbiamo più potuto gustare. Se ci pensate un po’, il “tempo promesso”, non è qualcosa che ricominceremo a vivere dal 4 maggio, non è un tempo che prima vivevamo ed ora non più. Il tempo promesso è la nostra vita, tutta quella che abbiamo davanti, e che vi insegneremo a vivere perché possiate crescere, affrontare tante sfide e avventure, facendo le scelte e le decisioni più grandi.

Questa pausa forzata a cui siamo costretti a causa del coronavirus si è trasformata in un’opportunità, perché come il popolo d’Israele sulla montagna poteva osservare davanti a sé la terra promessa, così noi, dall’alto di questa pausa possiamo fermarci a riflettere un po’ sul nostro futuro.  Anche a noi la paura può  giocare brutti scherzi:

rischiamo di vedere in ci  che ci aspetta dei giganti che ci spaventano. La nostra opportunità ora, è potergli dare un nome, e avere la possibilità di diventare “forti e coraggiosi”.

 

Dio non smette mai di starci vicino e di far crescere il suo popolo, e come gli ha insegnato a vivere nel deserto e a diventare forte e coraggioso per conquistare la terra promessa, così farà anche con noi se ci lasciamo guidare dai nostri sacerdoti, catechisti, capi e animatori!  Loro sono come Caleb e Giosuè, gli unici due esploratori che non persero la memoria e ricordarono a tutto il popolo che come Dio li aveva resi vittoriosi contro l’Egitto e li aveva fatti camminare nel deserto, ora gli avrebbe anche insegnato a conquistare la terra promessa!

Faremo così:

  • Prendete un foglio (scegliete voi il colore o decoratelo come volete) e scriveteci sopra i giganti che più vi intimoriscono per il vostro tempo promesso (ci raccomandiamo fategli una foto).
  • Dopodiché, per fare esperienza che l’amore di Dio trasforma anche i nostri limiti in qualcosa di stupendo, con quel foglio così “pauroso” costruiremo delle piccole opere d’arte: degli origami.

Questa settimana poi ci sarà una sorpresa in più: anche i vostri genitori riceveranno una lettera, raccomandategli di leggerla perché ci sono delle belle novità. Esse possono aiutare tutta la vostra famiglia a vivere insieme in questo tempo meraviglioso della cinquantina pasquale. Nella lettera troverete anche delle indicazioni per imparare meglio come realizzare i vostri origami.

Buona avventura! Aspettiamo i vostri contributi sulla nostra mail entro Domenica 3 maggio:

sanbernardoparrocchia.roma@gmail.com

I lavori troveranno un posto speciale sul nostro sito:

www.sanbernardoparrocchia.it

 

>> Scarica la lettera in formato PDF

 

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