Il vangelo promuove l’uomo, lo fa diventare quello che lui sogna di essere, lo indirizza al meglio di sé, lo autorizza a vivere all’altezza del suo desiderio, quindi l’evangelizzazione è un atto d’amore grandissimo perché la persona umana non diventa se stessa da se stessa.
Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore.
Noi dobbiamo concepirci come una vigna e dovremmo scoprire che l’opera di Dio e anche l’opera di un prete, è quella di un vignaiolo, quella di un agricoltore che dovrebbe essere competente nel portare la gente ad una unione con il tronco della vite attraverso il quale scorre questa linfa vitale che è la qualità della vita.
Conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me
Il parroco, il pastore è colui che deve creare la comunità. Un pastore non si definisce senza le pecore. Un pastore è a servizio delle pecore.
Abbiamo visto il Signore!
Il Risorto non si scopre toccandolo, ma entrando in comunione con lui. Cosa significa entrare in contatto con il Risorto?
I discepoli di Emmaus
Gesù si affianca a loro e gli domanda il senso della loro discussione, e mentre questi hanno una loro teoria, certe aspettative, certe speranze, Gesù gli dà un’altra prospettiva, completamente opposta.
Tommaso, «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!»
Dobbiamo stare attenti anche al fatto che Gesù rimprovera Tommaso, perché sottovaluta quello che i fratelli sono per lui. Beati quelli che non sottovaluteranno i fratelli, perché da oggi in poi non mi vedrete più fisicamente, vedrete me nei vostri fratelli
Pasqua di Risurrezione
Una persona è risorta quando sa trarre il bene dal male, ma perché questo avvenga deve arrivare Cristo! Nell’intimo! Solo così la nostra vita può diventare qualcosa di affascinante, qualcosa di vivo: una fiamma. La stessa fiamma che ha animato Cristo nella sua passione. La fiamma che ha permesso che durante la sua passione pensasse non a quello che stava subendo, ma a me, a darmi una statura nuova, una nuova dignità.
Beati quelli che pur non avendo visto crederanno!
L’unica cosa che davvero si può toccare con mano è l’opera che il Risorto fa in me e lo fa in me perché io desidero quello che ho visto negli altri, quindi dentro la Chiesa, dentro la fraternità.
È risorto, come aveva detto
L’ultima parola, una parola di amore totale, ce l’ha Cristo e la prima parola ce l’ha Dio Padre che ci ha creati per una presa di coscienza. Noi siamo dentro un’opera prodigiosa, siamo noi i protagonisti di questo grande film, non possiamo solo ammirare la vita degli altri, perché la nostra vita è straordinaria e dobbiamo sentirci dei privilegiati